Il derby della Mole è da sempre una sfida ricca di fascino e passione. Basti pensare che la prima sfida tra Juventus e Torino risale al 13 gennaio 1907. Le oltre 200 partite disputate da quella data in poi, raccontano di lotte “all’ultimo pallone”, disfatte storiche e storiche rimonte. Quella che andiamo a raccontare oggi è la partita valevole per il campionato di serie A, del 14 ottobre 2001.

Di fronte, la Juventus allenata da Marcello Lippi con gente del calibro di Buffon, Thuram, Nedved, Del Piero, Salas (giusto per citarne alcuni). Dall’altra il Torino del Patron Cimminelli. Squadra costruita per la salvezza, allenata da un torinese e torinista doc: Mister Giancarlo Camolese. Che si aggrappa ai gol del bomber Lucarelli per strappare una salvezza non così scontata, almeno sulla carta.

Partita decisamente senza storia, viste le premesse. Ed infatti la Juve nel 1° tempo “passeggia” agevolmente sulle flebili resistenze granata. 9′ Del Piero con un pallonetto nel sette, 11′ Tudor con un gol su palla messa in mezzo da Nedved ed al 24′ minuto ancora “Pinturicchio” su assist della “Furia ceca”. 3-0, partita in ghiaccio già nella prima mezz’ora. Si va negli spogliatoi e lì qualcosa accade. Fuori Semioli (all’esordio in serie A) e Osmanowsky, dentro Vergassola e bomber Ferrante. Ed inizia lo show. Proprio il nuovo entrato attaccante al 57′ lancia Lucarelli, che controlla di destro e calcia col sinistro per il gol del 3-1. Poi sale in cattedra l’esterno destro Antonino Asta, che supera Pessotto sulla fascia, và verso il centro, scambio con Vergassola, dribbla Juliano e viene steso da Thuram al limite dell’area. Rigore per il Toro. Ci và Ferrante, gol. 3-2. Il Toro ci crede, esce uno stremato Lucarelli per far posto all’estro di Maspero. Così da un cross del solito Asta, Ferrante stacca di testa, Buffon fà un miracolo ma nulla può sul tap in del nuovo entrato granata. Minuto 83, rimonta completata, 3-3. Ma non è finita.

La Juve non ci sta, e attacca a testa bassa. Delli Carri stende Tudor in area. Rigore per la Juve. Mentre in campo si protesta contro l’arbitro Borriello, Riccardo Maspero si dirige verso il dischetto della sua area di rigore e con i piedi scava una piccola buca. Dagli undici metri si presenta “El Matador” Salas, che sciaguratamente posiziona la palla proprio sulla buca. Tiro alle stelle. Partita finita. Il Cuore Toro questa volta ha fatto la differenza, con un pizzico di furbizia che ha “bucato” le ambizioni dei cugini. D’altronde come affermò lo scrittore inglese William Hazlitt: “L’astuzia è l’arte di celare i nostri difetti e di scoprire le debolezze degli altri”.oglFabrizio Di Biase