Giuseppe Furino, per tutti gli juventini semplicemente ‘Capitan Furia’, ci regala un grande momento di intimità personale oltre che calcistica, con il ricordo del giorno del suo addio al calcio:

“È stato un momento molto particolare della mia esistenza. Una vita dedicata allo sport, con abnegazione e lealtà verso di esso. Sono cresciuto in provincia di Napoli, nel Nolano, al paese di mio padre. Giocavo a pallone per strada, fino a che papà, Maresciallo dei Carabinieri chiese il trasferimento a Torino. Da buon juventino non mi sembrava vero poter abitare nella città della mia squadra del cuore. Ho avuto la grandissima fortuna di poter giocare nel club di cui ero tifoso, privilegio incalcolabile per un calciatore. Arrivai alla Juventus in adolescenza, scalando tutte le varie categorie, separandomi da Lei per l’esperienze al Savona e al Palermo per poi rientrare alla base. Ricordo con grandissima emozione il primo campionato vinto e i relativi festeggiamenti con la squadra. Sollevammo molti trofei negli anni a venire, togliendoci moltissime soddisfazioni. Avendo vissuto una vita agonistica talmente straordinaria e carica di vittorie, è chiaro che quando questa cessa, dentro di te prende spazio la commozione”.