Nestor Sensini, grande difensore argentino Che ha vestito in Italia le maglie, tra le altre, di Udinese, Parma e Lazio, racconta vari aneddoti della sua grande carriera.

Sul Parma: “Quando arrivai nel 1993 era una società con poca storia, ma molto ambiziosa. Aveva vinto la Coppa Italia ed era arrivata in finale di Coppa delle Coppe. Allo zoccolo duro composto da Apolloni e Minotti, Benarrivo e Di Chiara si aggiunsero innesti importanti: Zola, Fuser, Crippa, Asprilla. Io stavo andando alla Sampdoria, mancavano solo le firme sui contratti, poi a Parma si infortunò Grun e puntarono decisi su di me”.

Sull’Udinese: “L’Udinese è una opportunità, ma bisogna meritarsela. Mi piacerebbe tornare in Italia, ma serve più fiducia. De Paul? E’ straordinario, ha una marcia in più. Un punto di forza anche quando magari viene schierato in una posizione più arretrata”.

Sulla Lazio del suo amico Simone Inzaghi: “Si vede che Simone, da bravo attaccante, sa perfettamente come far muovere i difensori. Ha fatto un percorso pazzesco, non era semplice partire dai giovani. Un conto è fare sei mesi, un altro è fare tanti anni di livello. Si è fatto un nome e una certa credibilità nel calcio italiano. Sono contento per lui. Anche se quando giocavamo insieme, nelle partitelle si buttava troppo, rimane una persona eccezionale”.