La storia d’amore tra la Lazio e Cesar, entrato nei cuori dei tifosi: “Io ho un legame troppo forte con la Lazio, è qualcosa di indissolubile”.

La storia d’amore tra la Lazio e Cesar, entrato nei cuori dei tifosi: “Io ho un legame troppo forte con la Lazio, è qualcosa di indissolubile”.

Arrivato da molto lontano, esattamente da San Paolo, è riuscito ad entrare nei cuori dei tifosi della Lazio e diventare romano d’adozione grazie alla sua semplicità e all’attaccamento a quelli che ben presto sono diventati i suoi colori. All’ombra del Colosseo, si è fatto amare dai sostenitori biancocelesti, che oggi lo ricordano ancora con grande affetto e che spesso lo hanno accolto in Curva Nord, allo Stadio Olimpico.

Cesar Aparecido Rodrigues, conosciuto come ‘Cesaretto’ dai tifosi del club capitolino, è uno dei brasiliani più amati di sempre dalle parti di Formello. Il classe 1974 ha conquistato l’affetto della gente. A Roma, l’ex Sao Caetano è riuscito a riscattarsi dopo un’infanzia difficile e prendersi la sua rivincita grazie al calcio.

Ad innamorarsi di lui fu il presidente Sergio Cragnotti, che nell’estate 2001 vola direttamente in Brasile per convincere il giovane carioca ad accettare la proposta del club biancoceleste e trasferirsi a Roma

“La Lazio mi ha seguito per circa sei mesi. Poi, un venerdì di marzo del 2001, vennero in Brasile il presidente Cragnotti e suo nipote, Raffaele Bellassai – ha ricordato Cesar in un’intervista rilasciata a Gianlucadimarzio.com -. Con la società era tutto fatto, doveva arrivare solo il mio ok. Quel giorno, a pranzo, Cragnotti portò la maglia numero tre: non ebbi più alcun dubbio e accettai”.

Dopo l’addio di Sven-Goran Eriksson, l’allenatore del secondo scudetto della storia della Lazio, Dino Zoff è pronto a rifondare la squadra. La rivoluzione tattica passa per il nuovo modulo, il 3-5-2. E Cesar rappresenta il profilo ideale per ricoprire il ruolo di esterno mancino. Zoff resterà in panchina un paio di mesi, prima di lasciare il posto ad Alberto Zaccheroni.

Sotto la guida del tecnico romagnolo, l’avventura di Cesar alla Lazio non riesce a decollare. Il brasiliano conclude la stagione 2001/2002, la prima con la maglia biancoceleste, con un goal e due assist all’attivo in 21 presenze tra Serie A, Coppa Italia e Champions League.

“Nel primo anno ho avuto tante difficoltà legate soprattutto alla tipologia di allenamento, alla differenza di metodi. Davo tutto me stesso, ma non riuscivo a rendere. Però mi dicevo: ‘Dai Cesar, sei in una delle squadre più forti del mondo, questo vuol dire che sei forte!’. Ho continuato col mio motto, ‘Non mollare mai’”.

FONTE: GOAL.COM