‘Benvenuto Bomber’! È una calda estate del 1989 quando un semisconosciuto Zdenek Zeman accoglie un ragazzo dalla bionda chioma con queste parole. D’impatto il giovane resta sbigottito e incredulo. In fondo lui di gol non ne ha mai segnati tanti e la sua posizione, trequartista, lo porta più ad ispirare che a realizzare. Eppure quel ragazzo non immagina neppure cosa sta’ per accadere nella sua vita sportiva. Quelle parole saranno l’inizio della nascita di uno dei più grandi goleador di tutti i tempi: Beppe Signori.


Nato ad Alzano Lombardo il 17 Febbraio del 1968, cresce calcisticamente nelle giovanili dell’Inter. A 16 anni arriva la chiamata del Leffe con la quale sigla 8 presenze e 5 reti nel campionato interregionale contribuendo alla promozione del team lombardo in C2. La stagione successiva é titolare. Con 30 presenze e 3 reti. Lo nota il Piacenza che lo acquista e lo fa esordire in serie C1. L’anno successivo prestito al Trento con annesso ritorno alla base nel 1988 stavolta in serie B. É titolare e realizza 5 reti in 31 presenze.

É con questi numeri che arriva a Foggia alla corte del boemo. Non certo numeri da predatore di area di rigore. Zeman però gli cambia posizione e nel 4-3-3 dauno esalta le qualità realizzative di Beppe. Con l’arrivo di Ciccio Baiano nella stagione successiva si compone uno dei tridenti più amati dai nostalgici del calcio anni 90. Rambaudi-Baiano-Signori regalano non solo spettacolo ma anche un ritorno in massima serie per i satanelli dopo 14 anni di assenza. La sua prima stagione in serie A è condita da 11 reti che contribuiscono alla consacrazione di Zemanlandia anche in quello che é considerato il campionato più bello del mondo.

Nel ’92/’93 passa alla Lazio e sotto la guida di Dino Zoff si laurea subito capocannoniere nelle 2 consecutive stagioni con rispettivamente 26 reti in 32 partite e 23 sigilli su 24 apparizioni. Che lo collocano di diritto tra i leader della squadra, nonché tra i pupilli della tifoseria biancoceleste. Nel 94/95 ritrova Zeman in panchina e prosegue il suo idillio con il boemo. 2 posto in campionato e quarti di finale in Coppa Uefa. In Nazionale intanto dopo un mondiale giocato da centrocampista (USA ’94) si é incrinato il rapporto con mister Sacchi. Dal ’92 al ’95 totalizzerà 28 presenze andando a segno 7 volte. L’11 giugno del ’95 il patron Cragnotti annuncia la sua cessione al Parma, notizia che scatena le ire dei tifosi laziali che si riversano sotto la sede del club costringendo la proprietà ad annullare la trattativa. E Beppe dimostra che é la tifoseria ad avere ragione, visto che si va a prendere per la 3ª volta il titolo di capocannoniere con 24 reti che contribuiscono e non poco al raggiungimento del 3º posto finale. Nel febbraio del ’97 Zeman é esonerato, a beneficio del ritorno di Zoff con il quale la Lazio risale sino al 4° posto. La stagione successiva però é quella della rottura per Beppegol con le aquile. In panchina arriva Eriksson e la scintilla non scatta.

Signori dopo 197 presenze e 127 gol lascia i biancocelesti e si accasa a Genova sponda Samp dove in 6 mesi però gonfierà la rete solo 3 volte su 17 apparizioni. La sua rinascita calcistica avviene nel ’98/99 con il suo trasferimento al Bologna. In Emilia su 6 stagioni totali conquista un Intertoto e realizza 67 gol in 147 presenze. Chiude la carriera con l’Iraklis squadra greca ed infine in Ungheria con il Sopron ritirandosi a fine stagione all’età di 38 anni.


Dopo il ritiro si divide tra il ruolo di commentatore sportivo e quello di consulente unico del presidente della Ternana tra il maggio 2008 e il gennaio 2009.
Nel 2011 però il suo percorso umano e professionale é travolto dall’accusa di associazione a delinquere nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse che sconvolge il calcio italiano. Accusa dalla quale si è sempre dichiarato innocente.

La Commissione disciplinare della Federazione Italiana Giuoco Calcio nel 2011 gli commina cinque anni di squalifica con preclusione da qualsiasi categoria o rango della Federazione e il 26 aprile 2012 il CONI conferma la sentenza.
Sentenza che di fatto gli preclude tutte le porte di quel mondo che l’ha acclamato sino a qualche anno prima e che adesso lo abbandona come fosse l’ultimo dei giocatori di 3ª categoria.
La stima e l’affetto dei suoi tifosi però resta pressoché intatta e forse anche questo dà la forza a Signori di perseguire la sua battaglia verso la verità.
A Febbraio e Marzo 2021 i rispettivi tribunali di Piacenza e Modena lo assolvono da tutte le accuse perché “il fatto non sussiste”. É una liberazione per lui, sottoscritta dai tanti attestati di stima della gente.
Adesso come da lui dichiarato lotterà per avere la riabilitazione sportiva per poter rientrare in quel mondo che lo ha “snobbato” nel momento di maggior difficoltà.


Giuseppe Signori se il calcio ti ha dimenticato in fretta, avrai sempre un posto speciale nel cuore di chi ti ha ammirato e amato nei tuoi trascorsi calcistici. Perchè per noi sei semplicemente Beppe il bomber del popolo.

Fabrizio Di Biase