Compie gli anni uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio sudamericano: Carlos Bianchi. Nato a Buenos Aires il 26 aprile del 1949, Bianchi è stato artefice di grandi vittorie soprattutto alla guida del Boca Juniors, squadra nella quale ha lanciato anche tantissimi talenti del calcio argentino come ad esempio Juan Roman Riquelme e Carlos Tevez.

A macchiare la grande carriera di Bianchi è stata però la brutta esperienza alla guida della Roma di Franco Sensi nella stagione 1996-97 e l’esordio avviene il 07 settembre del 1996 in un Roma-Piacenza. Questi il primo 11 di Bianchi da allenatore della Roma: Sterchele, Trotta, Lanna, Annoni, Aldair, Carboni, Thern, Di Biagio, Tommasi, Balbo, Fonseca. In panchina, subentrato, c’era un certo Francesco Totti; i soliti bene informati diranno che una delle causa del suo esonero avvenuto in aprile sarà proprio il brutto rapporto con il futuro capitano, spinto ad accettare il prestito alla Sampdoria a gennaio.

Bianchi ricorda così la sua esperienza in giallorosso: “Conservo un buon ricordo, non serbo rancore. La mia carriera non si è fermata a Roma, ho continuato a vincere. Ma mi piace ricordare che quando sono stato esonerato, la Roma era settima in classifica. Dopo di me ha finito il campionato sfiorando la retrocessione in serie B. Noi quando siamo arrivati in Italia credevamo molto nel lavoro, ma non abbiamo avuto la possibilità di portare avanti il nostro progetto. Ai miei tempi la società era instabile, i dirigenti non avevano idee chiare”.

Poi un ricordo sulla sua carriera dopo l’Italia: “Ho continuato a fare la mia piccola strada… Con il Boca ho vinto altre due Coppe Intercontinentali, nel 2000 e nel 2003, battendo Real Madrid e Milan. Poi ho vinto altre tre volte la Libertadores e quattro titoli argentini, in soli cinque anni”.

Infine su Totti e il pressing per cederlo alla Samp: «Ho giocato prima di lui e gli ho dato consigli, a lui come ad altri. Anche i più banali, come quello di mettere i parastinchi anche dietro alla gamba. Quando i difensori entrano duro fanno male anche lì… Per come lo ricordo è stato un buon giocatore, uno dei più forti che ho allenato. Con lui metto Riquelme e qualche altro. Io conosco la verità su questa storia. Sono state dette tante cose non vere, mi hanno messo in bocca parole che non ho mai detto. Ma non ha senso parlare oggi di quello che è successo oltre 20 anni fa. Posso solo dire che la verità la conoscevamo io e il presidente Sensi, che oggi non c’è più. Tornare su questo argomento non conta»