Luca Vialli in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, ricordava così i suoi anni alla Juventus, soprattutto il Dna che contraddistingueva la società bianconera rispetto alle altre: “Al Barcellona prediligono la bellezza e l’estetica o anche solo il divertimento mentre la Juventus è meravigliosamente pratica. Confesso che nei miei anni in bianconero non è entrato mai nessun dirigente a dirci ‘Mi raccomando, oggi giochiamo bene’, ma più e più volte la frase era ‘Mi raccomando, oggi vinciamo’.

Continuava il compianto Gianluca: “Giocare per la Juventus è un onore ed un onere. Si sente il peso della maglia così come il dovere di riconsegnarla piegandola per bene e riponendola un pò più in alto di dove si era presa. Quando vincemmo la Champions League a Roma eravamo una squadra solida ed efficace e la Juventus, dopo sette finali perse, meriterebbe di rivincerla. Ma credo che a furia di bussare sempre alla stessa porta, prima o poi ti apriranno”.