Marco Tardelli, da ‘Schizzo’ a tuttocampista e icona del Mundial ’82

Contrattacco di Scirea. Conti… Subentra Rossi, Rossi. Scirea, Bergomi, Scirea… Tardelli… Goal, goal! Tardelli! Raddoppio, è uno splendido goal di Tardelli! Esultiamo con Pertini, 2-0, Tardelli ha raddoppiato. Uno splendido goal” – Nando Martellini commenta il goal di Tardelli contro la Germania Ovest l’11 luglio 1982.

Il suo urlo dopo il goal del 2-0 alla Germania Ovest nella finale del Mundial ’82 è secondo per fama soltanto al celebre Urlo di Munch. Se dici Marco Tardelli pensi inevitabilmente a quella prodezza col sinistro che ha avviato l’Italia di Bearzot alla conquista del titolo mondiale e alla conseguente esultanza di un ragazzo che faceva fatica a contenere le sue emozioni. 

Quella corsa sfrenata a braccia alzate diventa l’icona stessa dei Mondiali di Spagna, un inno alla gioia per un trionfo sofferto e conquistato lottando contro avversari e critica. Così spontaneo e contagioso da coinvolgere nell’esultanza anche il presidente della Repubblica Sandro Pertini, seduto in tribuna d’onore accanto al re Juan Carlos, e tutto un popolo, che, idealmente, in quel momento, sarebbe corso ad abbracciare il centrocampista azzurro.

“Non riesco a raccontare cosa ho provato in quel momento. – confida alla sua compagna Myrta Merlino a ‘La7’ – O lo fai e sai cosa hai provato se no non hai l’emozione nel raccontarlo”.

“Quell’urlo, quel goal, quella vittoria insomma, segnarono simbolicamente una rinascita dell’Italia. – aggiunge in un’intervista del 2020 all’Huffington Post – Alle spalle c’erano gli anni del terrorismo, i morti, gli scandali. Fu l’inizio di un riscatto. Lo sport, quello buono, serve anche a questo”.