Le due squadre hanno iniziato questa stagione nel segno di una parola chiave: rimonta. Per i nerazzurri un termine che caratterizza i singoli match, per gli uomini di Allegri più legato invece alla cattiva partenza e alla rincorsa verso i primi posti già in atto

Il Derby d’Italia alle porte, in un momento delicatissimo per entrambe le squadre che vogliono continuare a mettere fieno in cascina in vista di una primavera ricca di competizioni e potenziali successi.

Inter e Juventus arrivano alla sfida del 24 ottobre sotto il segno della rimonta. I nerazzurri sono stati capaci di ribaltare già per tre volte il risultato di un match dopo essere finiti in svantaggio, la Juve invece è stata obbligata a ritrovarsi e rimontare terreno sulle avversarie dopo un avvio negativo in campionato. Ora sono quattro le vittorie consecutive in Serie A TIM per i bianconeri più gli importantissimi successi contro i campioni d’Europa del Chelsea e lo Zenit che sono valsi il primo posto nel girone di Champions.

L’Inter si è dimostrata caparbia in queste prime settimane di campionato riuscendo a ribaltare la situazione per ben tre volte dopo aver chiuso il primo tempo in svantaggio: non le era mai capitato nella sua storia di farlo consecutivamente.

Berardi nel match col Sassuolo, Sottil con la Fiorentina, Ilic col Verona: questi i tre autori dei gol che hanno poi dato il via alle rimonte nerazzurre. 2-1 con i neroverdi, poi due 3-1 che hanno sottolineato la prepotenza con cui la squadra di Inzaghi ha saputo rialzarsi, spesso proprio grazie ai cambi azzeccati dell’allenatore.

Il ribaltone i nerazzurri però, nell’ultimo turno contro la Lazio, l’hanno subito: dopo essere passati in vantaggio con Perisic sono arrivate le reti di Immobile, Felipe Anderson e Milinkovic-Savic a consegnare i 3 punti alla squadra di Sarri.

Discorso differente per i bianconeri, con un avvio di stagione difficilissimo per Allegri “II”, chiamato a raccogliere i resti di una squadra orfana di Cristiano Ronaldo.  

Nuove geometrie da individuare, nuove pedine da inserire, e l’inevitabile tempo necessario a innestare determinati meccanismi. Dopo un avvio shock in campionato segnato da due soli punti nelle prime quattro partite, la Juventus ha cominciato a compattarsi, a inanellare risultati importanti e, soprattutto, a prendere meno gol

In Europa, invece, la vittoria contro lo Sheriff ha rivitalizzato un ambiente che aveva bisogno più che mai di un successo in Champions. E, manco a dirlo, Dzeko è stato determinante.

FONTE: DAZN.COM