In vista del match in programma in questa giornata calcistica, riproponiamo la storia di una delle sfide più avvincenti del passato di queste due compagini.


Nella stagione 80/81 il Napoli e la Roma sono le dirette inseguitrici della Juventus per lo scudetto. La riapertura delle frontiere è stata sfruttata nel migliore dei modi da entrambe le compagini. Con gli acquisti di Krol per i partenopei e di Falcao per i capitolini.


All’Olimpico è partita vera. La Roma cerca d’impostare il gioco è il Napoli riparte in contropiede. Nel primo tempo Falcao e Scarnecchia impegnano più volte il portiere napoletano Castellini, mentre sull’altro fronte Tancredi deve sigillare la porta da un paio di conclusioni pericolose di Pellegrini. 0-0 e squadre negli spogliatoi.


Pronti via e subito gol dei padroni di casa.
Ancelotti lancia, con un preciso passaggio rasoterra, bomber Pruzzo, che con un diagonale insacca facendo esplodere la tifoseria giallorossa. I Lupi potrebbero anche raddoppiare, con il solito Scarnecchia. Castellini salva il risultato. Il Napoli però è sempre vivo e pericoloso di rimessa. Damiani impegna seriamente Tancredi. La chiave di svolta del match però è l’infortunio di Falcao.

Da quel momento il Napoli prende il dominio del campo e nel finale riesce a pareggiare. È il redivivo Pellegrini che lascia partire un tiro insidioso sul quale l’estremo difensore capitolino arriva con bravura, ma nulla può sul conseguente tap-in di Speggiorin. La curva Nord gremita di tifosi biancazzurri è in visibilio. Il Napoli potrebbe anche vincerla. Ancora Pellegrini costringe Tancredi ad una complicata deviazione in angolo. Finisce senza vincitori nè vinti, una partita giocata da entrambe le parti con brio e veemenza.


Nessuna riuscirà a conquistare il Tricolore che andrà alla Juve di Zoff e Scirea, ma per entrambe, come sappiamo, l’appuntamento fu solo rimandato di qualche anno.


D’altronde come diceva Eisenhower: “Nel prepararsi per una battaglia ho sempre scoperto che i progetti sono inutili, ma la pianificazione è indispensabile”

Fabrizio Di Biase