Roberto Muzzi, attaccante che ha calcato i campi della Serie A tra gli anni ’80, ’90 e 2000, appartiene a quella ristretta cerchia di giocatori che hanno vestito le maglie di Lazio e Roma, riuscendo a lasciare ricordi positivi in entrambe le tifoserie.

Proprio Muzzi ricorda la sua esperienza in maglia biancoceleste, squadra di cui era tifoso sin da bambino, e racconta un curioso aneddoto legato alal sua famiglia: “La Lazio è stata la squadra che ho amato sin da bambino e per la quale faccio il tifo anche oggi. La fede va oltre il calcio, che è sempre una passione, poi diventata di fatto un lavoro. Vengo però da una famiglia romanista. A 8 anni mio zio mi portava sempre allo stadio, vedevo da vicino Laudrup e Giordano. Da quel momento ho scelto la mia fede È anche vero, però, che calcisticamente devo tutto a Roma Cagliari, le due squadre che mi hanno permesso di migliorare e crescere. Sinceramente non ho mai avuto problemi con i tifosi romanisti, si sapeva che io fossi laziale ma quando in campo dai il 100% nessuno ti può rimproverare nulla.”

Un passaggio Muzzi lo dedica anche ai suoi trascorsi da ragazzo della Roma nelle giovanili, raccontando un ricordo particolare che lo lega all’ingresso nel centro sportivo della Roma ed a Bruno Conti: “Entrai nello spogliatoio con l’aquila al collo e Conti mi ordinò di togliermelo, gli altri senatori mi guardarono male per diverso tempo. Era una regola interna, funzionava così”.

Roberto Muzzi collezionerà 57 presenze e 6 reti con la maglia giallorossa e 39 presenze e 4 gol con la maglia biancoceleste, vivendo le sue stagioni migliori soprattutto con le maglie di Cagliari e Udinese.

Muzzi: un aquilotto cresciuto a Trigoria!