Andrea Pirlo, nato a Flero in provincia di Brescia il 19 maggio del 1979, risponde così ad una giornalista che gli chiede se lui si sente più legato ai colori bianconeri o rossoneri, tenuto conto che con le maglie di Milan e Juventus ha raggiunto le sue più grandi vittorie di club: “Dell’italia più che altro. Più di cento partite con l’Italia quindi sono un giocatore di tutti. Poi dopo se sono della Juve, dell’Inter o del Milan non importa. Ho cercato di fare il massimo con qualsiasi squadra, ho vinto con Milan e Juve, però la cosa più importante è che la gente mi riconosca come un giocatore che ha fatto bene per il calcio italiano e per la Nazionale”.

Pirlo, in quest’intervista rilasciata prima di iniziare la sua avventura da tecnico bianconero, ricorda gli inizi della sua carriera, dal Brescia all’Inter, passando per la Reggina: “All’Inter avevo diociotto anni e giocavo trequartista. In quel periodo però c’erano Baggio, Djorkaeff, Ronaldo… tanti super campioni. Io ero giovane e venivo dal Brescia per cui ho fatto un po’ fatica. Poi sono andato in Calabria e sono tornato all’Inter ma avevo deciso di andare a giocare di qualche altra parte per avere più spazio”.

Non si può non ricordare la vittoria del Mondiale in Germania e quel passaggio illuminante per Fabio Grosso per il gol contro i padroni di casa nei supplementari: E’ stato un passaggio istintivo in quella circostanza perché la palla era uscita da fuori dall’area. Ho cercato di liberarmi in un primo momento per il tiro, poi ho visto Fabio che si muoveva in quel corridoio e ho cercato di mettergli la palla nel miglior modo possibile. Poi è stato bravo lui a girarla. E’ stato un passaggio di quella circostanza”.

Buon compleanno Andrea Pirlo!