Compie gli anni Diego Pablo Simeone, nato il 28 aprile del 1970 a Buenos Aires in Argentina, uno degli allenatori sicuramente più importanti dell’intero panorama calcistico mondiale, capace di rendere l’Atletico Madrid una squadra di prima fascia in ogni stagione, avendo di fatto cambiato lo status dei Colchoneros. In Italia lo ricordiamo da allenatore con le maglia di Pisa, Inter e Lazio e poi da allenatore sulla panchina del Catania, in quella che è stata la prima vera esperienza da allenatore in un campionato europeo.

Vogliamo rendergli omaggio in questo articolo realizzando una sorta di “Manifesto del Cholismo”, con le dichiarazioni rese agli organi di stampa che più rendono chiara l’idea di calcio che muove il Cholo.

In una intervista a Fox Sport chiarisce bene la sua filosofia tattica: “Tutti hanno buoni giocatori davanti. Tutti hanno un buon attacco perchè nelle migliori squadre del mondo ci sono sempre giocatori bravi ad attaccare. Il problema è saper difendere. In quanti sanno farlo? Ecco perchè le squadre che si difendono meglio sono quelle che alla fine vincono. Ma io non faccio nessun tipo di catenaccio. Nel mio primo Atletico giocavano Arda Turan, Diego, Falcao e Adrian. E con due esterni come Juanfran e Filipe Luis, che attaccavano più di quanto difendessero”.

Poi delle dichiarazioni rese a tuttomercatoweb, dove elogia Josè Mourinho, tra le persone a cui si ispira in panchina: “Ho una grandissima ammirazione per lui, è un vero vincente. Ha dato dimostrazione di grandi capacità ovunque sia stato. Ha vinto in tutti i Paesi dove ha allenato, in tutti i club, con giocatori diversi. Ho avuto anche il piacere di ammirarlo per una settimana quando allenava l’Inter. È un allenatore che mi piace”.

Quando in una intervista alla Gazzetta dello Sport gli viene chiesto chi sia l’allenatore più sottovalutato al mondo risponde Carlo Ancelotti, motivando così la sua risposta: “Da quando lo conosco, sia dopo una vittoria che una sconfitta, Ancelotti è sempre stato coerente alla propria filosofia. È un professionista degno di ammirazione nonché l’allenatore dei campioni d’Europa [Real Madrid, 2014] e i suoi calciatori sono con lui. Non sono il suo agente, però mi dà fastidio che non si dia valore a tutto quello che ha fatto”.

Infine un pensiero su San Siro, che Simeone commenta prima della finale di Champions League del 2016 persa contro il Real Madrid: “San Siro per me significa “fútbol puro”, lo scenario che rappresenta il calcio in Italia, un simbolo. […] Si tratta di uno stadio eccezionale, costruito per il calcio, con la gente vicina ai giocatori e un ambiente che ti spinge, ti carica. C’è una grande acustica e sentiremo il tifo al meglio”.

Il meglio del Cholo Simeone, un personaggio che incarna al meglio lo spirito del calcio che piace a noi.