Francesco Mancini nasce a Matera e fin da bambino gioca sul campo in terra battuta del rione Bottiglione, a due passi da quel panificio nel quale poco dopo inizia a lavorare.
Di notte prepara il pane e di giorno si allena.
Leggenda narra che Peppino Pavone, uno degli uomini che contribuisce in maniera determinante a costruire il Foggia dei miracoli, contatta Mancini mentre il portiere è diretto al panificio nel quale lavora.
Quello che è certo è che convince Franco a trasferirsi a Foggia.
Con Zdenek Zeman è amore a prima vista: il tecnico boemo trova l’elemento perfetto per il suo progetto visionario che di lì a poco, sarebbe passato alla storia come “Zemanladia”.
Mancini infatti gioca anche a venti metri dalla sua porta, accorcia la difesa, fa ripartire l’azione grazie anche ad una straordinaria precisione nei lanci e, quando il Foggia è sbilanciato, anticipa i suoi avversari per poi ripartire subito palla al piede.
Lo sa bene anche Marco Van Basten, che in un Foggia-Milan viene saltato con uno spettacolare sombrero dal portiere foggiano.
È grazie a giocate come questa che il materano si guadagna il soprannome di “Higuita dei Sassi”.

Di fatto, Mancini è stato uno dei primi, se non il primo, portiere-libero della storia del calcio europeo. Con la differenza che 30 anni fa, quel modo di interpretare il ruolo del portiere, era considerata pura follia.
Il 30 marzo 2012 Mancini viene stroncato da un infarto, ma nonostante questo, nessuno dimentica le sue grandi qualità tecniche e morali.

Oggi Franco avrebbe compiuto gli anni.
Sei sempre stato avanti… Buon compleanno!

Fonte: Pagina Facebook CALCIO TOTALE