Simone Perrotta, bandiera della Roma e poi Campione del Mondo

Quando nel marzo del 2005 Massimiliano Perrotta ha chiesto a suo fratello Simone quali fossero i suoi impegni per l’estate del 2006, la risposta deve essere stata più o meno questa: “Nessuno in particolare”.

Il quesito era lecito, visto che Massimiliano stava organizzando il suo matrimonio e che Simone, che all’epoca giocava nella Roma, avrebbe potenzialmente potuto prendere parte ai Campionati del Mondo che di lì a poco si sarebbero disputati in Germania.

Anche la risposta era di quelle che fondamentalmente ci stavano, visto che lo stesso Simone Perrotta, che intanto in carriera aveva già totalizzato ventuno presenze in Nazionale e preso parte ai Campionati Europei del 2004, era uscito da tempo dai ‘radar azzurri’ e non sembrava rientrare nei piani di Marcello Lippi.

Potente, capace di unire tanta quantità a tanta qualità, avrà nella capacità di inserimento una delle sue doti migliori. Era bravo a penetrare nelle difese avversarie e nel corso degli anni scoprirà anche di avere una più che discreta confidenza con la rete. I suoi goal totali in Serie A a fine carriera saranno 43 in 401 partite, moltissimi dei quali, e questa è una particolarità, in scivolata o più semplicemente in caduta.

Approda alla Roma nell’estate del 2004, senza sapere probabilmente che ad attenderlo ci sarà un futuro da vera bandiera giallorossa. La prima annata nella Capitale non è in realtà di quelle indimenticabili ed anzi è quella che scivola via tra le dimissioni forzate di Cesare Prandelli già in estate e poi gli avvicendamenti in panchina di VollerDelneri (il tecnico che l’aveva valorizzato meravigliosamente al Chievo) e Bruno Conti.

E’ questo l’anno nel quale esce dal giro azzurro, al punto di iniziare a pensare che per lui i Mondiali possano essere considerati meno di un’utopia, ma sarà proprio nel 2005 che incrocerà sulla sua strada l’uomo che cambierà per sempre il volto della sua carriera: Luciano Spalletti.

Quando il tecnico toscano approda sulla panchina della Roma, sa che quella che gli è stata data è l’occasione che aspetta da una vita. Ha finalmente a disposizione una squadra con la quale poter puntare a qualcosa di importante, ma inizialmente le cose semplicemente non vanno secondo i piani.

I giallorossi alternano prestazioni positive ad altre scialbe ed il tutto si traduce in un cammino tanto altalenante, quanto deludente. Questo almeno fino a dicembre quando, complici anche le assenze in contemporanea di CassanoMontella e Nonda, Spalletti si ritrova costretto a cercare l’idea giusta per ridisegnare la sua squadra.

E’ a questo punto che ha un’intuizione incredibile che cambierà le vite calcistiche di molti. Compresa la sua. Totti, il numero dieci per eccellenza, verrà spostato in posizione di centravanti (oggi in molti direbbero ‘Falso Nueve’) e alle sue spalle verrà avanzato proprio Perrotta come trequartista. La soluzione sembra a molti di quelle figlie semplicemente dell’emergenza, ma con questo nuovo modulo tutti i giocatori della Roma inizieranno a sfruttare al meglio le loro qualità.