Era la stagione calcistica 1943/1994 e la vittoria per 2-1 dei Vigili del Fuoco di La Spezia, elimina di fatto il Torino FIAT dalla lotta al titolo. Esatto, quel Grande Torino che fece la storia del calcio italiano ed europeo dell’epoca. Quella favola finita troppo presto a casa dell’incidente areo di Superga.

La testata goal.com ricostruisce la fantastica storia dello Spezia nel lontano 1944, in piena seconda guerra mondiale: “L’impresa dello Spezia coglie di sorpresa tutti, probabilmente anche i vertici federali fascisti, che all’indomani, con un comunicato ufficiale, seguito da un secondo diffuso l’8 agosto, si affrettano a dichiarare che, in contraddizione con quanto stabilito all’inizio del torneo, alla squadra vincitrice del Campionato di Alta Italia non sarebbe stato assegnato il regolare trofeo ma la Coppa federale. Il Torino, insomma, restava campione d’Italia.

Fra i dirigenti granata non mancano le proteste e i reclami per la posizione di Angelini (squalificato dopo l’andata con il Bologna) e l’inopportuna trasferta triestina, ma la successiva vittoria per 5-2 dei ragazzi di Janni sul Venezia sancisce il 20 luglio, lo stesso giorno del fallito attentato a Hitler, la vittoria del campionato da parte degli spezzini. Questi ultimi precedono nella classifica finale Torino FIAT e Venezia e ricevono anche un premio in denaro di 25 mila Lire ma non si vedono assegnato lo Scudetto. 

Le devastazioni della guerra fanno presto dimenticare lo straordinario successo dei ragazzi di Barbieri, all’epoca allenatore di quella squadra composta da Vigili del Fuoco che riuscì a strapazzare il Grande Torino. Dopo il disconoscimento della stessa RSI, arriverà anche quello del Regno d’Italia, che a ottobre del 1944 dichiarerà illegittimi tutti gli atti emessi da Rossi e Pucci e dalla FIGC fascista, e di conseguenza lo stesso Campionato di Guerra.

Lo Scudetto vinto dai Vigili del Fuoco di La Spezia è di fatto ‘dimenticato’ e non riconosciuto. Tanto più che dopo la liberazione del Paese dal Nazi-fascismo, alla fine del 1945 il redivivo A.C. Spezia chiede la fusione con il Gruppo Sportivo 42º Corpo dei Vigili del Fuoco. Quest’ultima è però annullata nel 1946 per morosità dei Vigili, che non pagano da due anni la quota di affiliazione alla FIGC. La radiazione dei Vigili dai quadri federali sembra segnare la fine della gloriosa squadra che vinse il Campionato di guerra.

Ma così non sarà: l’opera di ricerca di giornalisti e autorità spezzine ‘riabilita’ l’impresa di Barbieri e dei suoi ragazzi. Il 22 gennaio 2002, oltre 57 anni dopo, la FIGC decide infatti di assegnare de facto (in quanto si tratta di due società formalmente diverse) allo Spezia un titolo onorifico (non equiparabile allo Scudetto) e la possibilità di apporre per sempre sulle proprie maglie un distintivo speciale in ricordo di quell’impresa. Al Comando Provinciale dei VV.F. di La Spezia viene inoltre assegnata una medaglia d’oro di beenemeranza, che con la Coppa del 1944 è custodita in una bacheca di vetro all’interno della caserma. Alla città è donata infine una targa ricordo”.

Quest’anno lo Spezia Calcio ha fatto il suo ritorno in Serie A. La squadra allenata da Vincenzo Italiano non ha ancora conquistato la matematica salvezza ma senza dubbio sta onorando il campionato con giocatori chiave che al termine della competizione attireranno senza dubbio l’attenzione dei top club. E chissà, la salvezza potrebbe essere il giusto momento per ricordare quell’eroica impresa di una squadra composta da Vigili del Fuoco e non da pluripremiati calciatori pronti a giocare in una SuperLega…