L’intervento che ho fatto ad Osimhen alla faccia? Gioca addirittura meglio adesso, è molto più sicuro. È diventato un fuoriclasse. Se c’erano rischi in quell’intervento? Ci sono due rischi che abbiamo corso, il primo lo ha corso lui fratturandosi. Il pavimento orbitario si è fermato giusto in tempo così non ha perso la vista. Il pavimento orbitale poteva avere anche dei problemi, se non si fosse ingranata da sola, ma dei fattori ci hanno aiutato e l’occhio è rientrato nella sua sede per fortuna.

La prima domanda che mi fece Canonico fu se me la sentissi. Io nell’incoscienza del chirurgo dissi di sì. Lì poi accaddero una serie di cose fortunate, ma è andato tutto come doveva andare. Le viti che ha in faccia? Ne ha 18. Le placche vanno tolte solo se ci sono indicazioni ad esempio se il paziente non le sopporta, sono infette o se sono usate in chirurgia pediatrica possono creare problemi di crescita ossea. È un intervento con anestesia locale, molto semplice, sono viti che si avvitano e sono ottime. È tutto uno strumentario adatto per i traumi facciali. Se prima avevo tra le mani un giocatore di 100 milioni da operare, adesso il suo valore sale ogni giorno di più quindi non gliele voglio togliere!”.