Siamo nella stagione 1989-90 e in attesa dei Mondiali di Calcio che infiammeranno l’Italia un giovane tecnico padovano porta alla vittoria del campionato di Serie B il Parma di Callisto Tanzi, proprietario della Parmalat e voglioso di diventare patron di una grande squadra italiana ad europea per allargare ancora di più il “brand” della propria azienda.

Scala per riuscire nel miracolo di rendere vincente una piccola realtà come Parma, pesca dai Mondiali di Italia ’90 e acquista l’attaccante svedese dalla chioma bionda Brolin, il roccioso difensore Grun ed il portiere Taffarel, mito del calcio brasiliano. Il 5-3-2 di Scala è un concentrato di pragmatismo e spettacolarità allo stesso tempo, con i tre centrali arcigni e determinati a non far rischiare nulla alla propria squadra, i due esterni di difesa a “tutta fascia”, un centrocampo di qualità e l’estro lasciato libero ai propri attaccanti. Il primo anno di Serie A è eccezionale: quinto posto finale e qualificazione in Coppa Uefa: è nato il Parma dei miracoli!

L’anno successivo ci sarà un ottimo settimo posto con gli arrivi in difesa di Benarrivo e Di Chiara ma il vero capolavoro arriva in Coppa Italia, con la vittoria ai danni della Juventus con la sconfitta al Delle Alpi a causa del gol di Roberto Baggio ribaltato al Tardini al ritorno dal 2-0 di Melli ed Osio. Sarà il Parma a rappresentare l’Italia in Coppa delle Coppe e Tanzi regala al proprio tecnico un attaccante colombiano del Nacional Medellin dal carattere abbastanza estroverso: Faustino Asprilla.

Il terzo posto in campionato sarà la soddisfazione minore di una stagione che porterà i ducali al primo successo in Europa: dopo aver eliminato in semifinale l’Atletico Madrid grazie alla doppietta in casa di Tino Asprilla, il Parma annienta in finale l’Anversa per 3-1 in una gara dominata ed alza al cielo la Coppa delle Coppe, acquisendo il diritto di giocare la Supercoppa Europea contro il Milan, finalista di Coppa dei Campioni e “sostituto” del Marsiglia campione ma inibito a causa degli illeciti sportivi del proprio presidente. Sarà un altro trionfo targato Crippa e Sensini (arrivato in estate dall’Udinese assieme a Gianfranco Zola dal Napoli) che ribaltano in casa la sconfitta patita a San Siro a causa del gol di Papin.

La prima delusione però è dietro l’angolo: l’Arsenal batte in finale il Parma in Coppa delle Coppe, nonostante un palo clamoroso di Thomas Brolin.

Stagione 94-95: il Parma in campionato conferma il terzo posto ma le soddisfazioni arrivano nelle Coppe, grazie anche ad un mercato che porterà in Emilia giocatori del calibro di Dino Baggio, Fernando Couto e Stefano Fiore. Finale di Coppa Italia persa contro i campioni d’Italia della Juventus ma vendetta in finale di Coppa Uefa proprio contro i bianconeri, con l’ex Dino Baggio a segno in entrambe le gare.

L’ultima stagione di Scala sarà priva di trofei ma consegnerà comunque una soddisfazione incancellabile a Nevio Scala: aver avuto di far esordire un giovanissimo Gianluigi Buffon in una gara casalinga contro il Milan, in cui il giovane portierino parò anche un rigore mostrando la maglia di “Superman”. In quella stagione il Parma ed il suo pubblico ebbero la fortuna di godersi le giocate di un ex pallone d’oro come Hristo Stoichkov e gli interventi difensivi di un giovane ragazzo arrivato dal Napoli che risponde al nome di Fabio Cannavaro.

Scala poi andò a raccogliere successi anche a Dortmund guidando il Borussia ma la sua firma resterà indelebile sulle imprese della sua squadra che fece innamorare l’Italia e l’Europa.