Estate del 2006. L’Italia calcistica é un vulcano in eruzione. A tenere banco sono due partite che si giocano in modo completamente differente tra loro ma che inevitabilmente s’intrecciano a livello emotivo di qualsiasi tifoso del Belpaese. Sul campo l’Italia di Lippi incanta e si va’ a conquistare la 4ª Coppa del Mondo. Negli stessi giorni e in quelli a seguire, nei tribunali, avvocati, giudici e società, setacciano il codice penale, per trovare leggi e cavilli che potrebbero appesantire o alleggerire le posizioni di mezza serie A coinvolta nello scandalo di Calciopoli.

Tra queste, c’è anche la Reggina. Che ha nel suo presidente Lillo Foti uno degli indagati. Così ai nastri di partenza del campionato, la squadra calabrese di Mister Mazzarri si presenterà con una penalizzazione di -15 punti che sà già di preannunciata retrocessione. Sebbene in tribunale si tenti un alleggerimento della pena tramite ricorso.
Infatti l’avvio di stagione non é tra i migliori. 3 punti in altrettante gare. Nessuno si sarebbe immaginato che quello fosse solo il preludio ad una stagione memorabile.

Dalla 4ª alla 12ª giornata infatti, saranno solo 2 sconfitte che faranno iniziare a sperare che l’impresa fosse possibile. Se ci aggiungiamo che in mezzo a questo filotto positivo c’è anche una vittoria di prestigio contro la Roma, allora iniziamo quasi a sentire il “profumo di speranza” che si respirava in città. In attacco due giocatori considerati tanto talentuosi quanto discontinui, Nick Amoruso e Rolando Bianchi, stavano segnando gol a raffica e dimostravano di partita in partita di essere in perfetta sintonia.

Il 12 Dicembre poi, arriva uno sconto di pena dal CONI che riduce la penalizzazione a -11. E a Gennaio la Reggina con gl’innesti di Pasquale Foggia e Vigiani mette la freccia sulle dirette concorrenti per la permanenza in A, arrivando a fine mese a fare capolino per la prima volta nella stagione in zona salvezza. Grazie a 2 reti del nuovo acquisto Vigiani a Cagliari. Successo che sommato a 3 vittorie consecutive relega gli amaranto addirittura ad un insperato 14°posto. Però nel calcio come nella vita mai dire mai.

Quando sembrava che il peggio fosse alle spalle, ecco che il destino scrive un copione degno dei migliori capolavori thriller. Dalla 24ª alla 33ª giornata infatti, Bianchi & co. proveranno la gioia della vittoria solo una volta e si ritroveranno nuovamente in zona retrocessione. Un trionfo d’orgoglio per 3-2 contro l’Ascoli (2 Amoruso) li riporta fuori dal baratro che però resta ovviamente lì a pochi passi.Alla penultima giornata lo scontro salvezza a Empoli é sconsigliato ai deboli di cuore. In svantaggio per 3-0 nel primo tempo, gli uomini di Mazzarri sono praticamente retrocessi, se non fosse che, negli spogliatoi accade l’impensabile. La seconda frazione di gioco vede in campo un altra Reggina. Vigiani e doppio Amoruso firmano la rimonta.

Tutto rimandato all’ultima di campionato. Al Granillo arrivano i freschi campioni d’Europa del Milan. Squadra che seppur rimaneggiata sembra avere tutta l’intenzione di festeggiare con una vittoria il trionfo nella Champions League. Stadio gremito. Pronti via e all’8° minuto ancora lui Nick Amoruso insacca per il vantaggio dei calabresi. Il Diavolo non punge, é troppi forte la voglia d’impresa dei padroni di casa che raddoppiano nel 2° tempo con Amerini. É l’apoteosi del delirio. Al fischio finale si scatena la festa. La Reggina contro ogni pronostico ce l’ha fatta. 40 punti in classifica, che, se aggiunti agli 11 di handicap coi quali hanno dovuto fare i conti per un intera stagione, significano 51 punti. Record per loro. Sarebbe stata qualificazione all’Intertoto. Bomber di quella storica stagione é Rolando Bianchi. Un centravanti di belle speranze che non era mai andato oltre i 2 gol in campionato. Nel 2006/2007 ne ha siglati 18. Il suo compagno di reparto Amoruso, 17. Numeri che li relegano di diritto tra le coppie gol piú prolifiche d’Europa in quell’anno.

Questa fantastica favola, permette ancora una volta, allo sport di regalare un altro significativo insegnamento: La gloria non consiste nel non cadere, ma bensì nel rialzarsi ogni volta (cit. Mario Benedetti)

Di Fabrizio Di Biase