C’è un legame forte che accomuna due società gloriose come Torino e Genoa. Due uomini che hanno tragicamente chiuso un cerchio tra due delle squadre più titolate d’Italia.


La nostra storia parte dal 4 maggio 1949. Data della tragedia di Superga. Il Grande Torino che si consegnava alla leggenda schiantandosi di ritorno da una trasferta in Portogallo. In quel periodo molte società da tutto il mondo si offrirono di organizzare partite con i granata per rilanciare le casse e le ambizioni dei piemontesi. Arriva il River Plate, che dopo aver giocato all’Olimpico, vende anche uno dei suoi gioielli: Benjamin Santos.

Ne diventa prima giocatore e circa un decennio più tardi allenatore torinista. Alcuni anni dopo nel 1963 prende la guida del Genoa. Conquista dapprima una salvezza e poi un ottimo 8°posto, che da quelle parti non si vedeva da un bel pò di tempo, consacrando in questo biennio un giovane talentuoso di cui abbiamo già parlato in precedenza: Gigi Meroni.


Le sirene delle “grandi” per Gigi non si fanno attendere e nell’estate del ’64 viene ceduto proprio al Torino.

Mister Santos che è in vacanza in Spagna, appresa la notizia vola a parlare con la società, infuriato. Purtroppo non ci arriverà mai. Un incidente nel tragitto del rientro a Genova gli è fatale. Gigi Meroni invece perderà la vita verrà 3 anni dopo a Torino, investito dal futuro presidente granata Attilio Romero. Se pensiamo che il pilota dell’aereo della tragedia di Superga si chiamava Gian Luigi Meroni, capiamo come il destino abbia voluto mestamente chiudere questo tragico cerchio sull’asse Torino-Genoa.


“Quando la vita è troppo breve, vuol dire che è cominciato il destino” (Alda Merini).
Torino-Genoa, storia, gloria…destino.

Fabrizio Di Biase