E’ stato uno dei giocatori più discussi del calcio francese a cavallo tra gli anni ’90 e 2000, mal visto per i suoi atteggiamenti da spaccone dentro e fuori dal campo ma amato dai tifosi, soprattutto in Francia, per la grande caparbietà che metteva in ogni match: Christophe Dugarry, una meteora in maglia Milan.

Ma perché il Milan decise di puntare su Christophe Dugarry? La risposta è in una data: 19 marzo 1996, gara di ritorno dei quarti di finale di Coppa Uefa, Bordeaux-Milan. Nella gara d’andata giocata a San Siro il Milan, che vincerà quel campionato trascinato dai gol di George Weah e dalle magie di Roberto Baggio e Zvone Boban, i rossoneri avevano regolato di “girondini” con un 2-0 siglato dalle reti di Eranio e proprio del “Divin Codino” che sembra chiudere la pratica. Il ritorno a Bordeaux si capisce subito che non sarà una passeggiata ed al ’14 Tholot accorcia le distanze. Il destino però quella sera è dalla parte del nostro Christophe che tra il ‘64 ed il ’70 segna una doppietta che manda a casa il Milan e consentirà ai francesi di volare fino in finale, persa poi contro i tedeschi del Bayern Monaco.

La dirigenza del Milan viene rapita dal talento e dalla potenza sprigionata dall’attaccante francese e nell’estate del 1996 decide di investire su di lui 6 miliardi di lire e di provare a far dimenticare ai milanisti l’addio di Marco Van Basten avvenuto proprio nell’agosto del 1995. Le aspettative però non verranno rispettate: Christophe Dugarry verrà travolto dalla stagione assolutamente negativa dei rossoneri, che terminerà la stagione all’undicesimo posto, scendendo in campo in 21 occasioni in Serie A con 5 gol e con un solo gol europeo segnato in Champions League contro il Rosenborg nella serata in cui i norvegesi vinsero per 2-1 a San Siro chiudendo quella avventura in Europa.

Ceduto nell’estate del 1997 a Barcellona, Dugarry fallirà anche l’esperienza in blaugrana, rientrando in patria dove continuerà in una onesta carriera che gli riserverà le sue due più grandi gioie con la maglia della nazionale transalpina: sarà in campo sia nella finale dei Mondiali del 1998 a Parigi contro il Brasile sia nella finale di Rotterdam contro l’Italia, vincendo anche una Confederations Cup nel 2001.

Christophe Dugarry:  uno dei pochi abbagli di mercato del Milan di Berlusconi e Galliani.