Ci sono giocatori che fanno una carriera discreta, che magari riescono a laurearsi anche campioni d’Europa con la nazionale Under 21 ma che rimangono nell’immaginario collettivo per una partita in cui scrivono la storia e per questo legano il proprio nome ad un club. Gianni Comandini, nato il 18 maggio del 1977 a Cesena, l’11 maggio del 2001 rimarrà per sempre legato alla sua vita, anche se adesso si occupa di altro, dopo essersi ritirato dal calcio giocato solo a 28 anni.

Comandini esplode nel Vicenza e vince da spalla di Nicola Ventola, con Marco Tardelli in panchina, l’Europeo Under 21 in Slovacchia e viene acquistato dal Milan di Galliani e Berlusconi per 20 miliardi di lire. Esordio da favola in Champions League dove segna il gol del 3-1 nella vittoria della gara d’andata contro la Dinamo Zagabria ma la stagione per lui sarà avara di soddisfazioni visto che tra campionato e Coppe metterà insieme solo 18 presenze.

La serata della vita arriva proprio l’11 maggio del 2001 quando viene schierato titolare da Fatih Terim affianco ad Shevchenko e segna le prime due reti di quel memorabile 0-6 rimasto nella storia del club rossonero.

In una recente intervista a ilposticipo.it, Comandini racconta il suo rapporto con il Derby: “Non lo seguo sinceramente. Se mi capita di guardarlo lo guardo, ma non è un appuntamento fisso della mia agenda. Negli anni in cui viaggiavo non l’ho seguito. In concomitanza col derby fanno rivedere quelli storici, compreso quello in cui ho segnato due gol: questo mi riporta sulla bocca di tanta gente. Quando sono in giro vorrei che qualcuno mi riconoscesse anche per qualcos’altro… Però è normale che sia così: il derby è una partita diversa dalle altre per visibilità. Poi fu una partita con un risultato clamoroso, una di quelle cose che difficilmente si ripetono”.

Comandini passerà a fine stagione all’Atalanta per 30 miliardi di lire ma non manterrà le promesse di inizio stagione e dopo le esperienze successive a Genova sponda rossoblu e Terni, appenderà le scarpette al chiodo nel 2005 a soli 28 anni, per dedicarsi alle sue passioni: surf e discoteche: “In questo momento sono in una fase di transizione. Dopo il calcio ho preso in gestione diversi locali insieme ad altri ragazzi di Cesena: lo scorso inverno si è chiusa questa esperienza. Oggi sto cercando di capire che cosa voglio fare da grande. Ho iniziato un nuovo progetto insieme ad un amico di Cesena, un surfista che lavora anche nel campo del sup: la sua azienda si chiama Safe. È quello sport che si fa in piedi sulla tavola da surf col remo tra le mani: si può usare anche al posto della canoa. Stiamo progettando la prima scuola di surf e di sup a Cesenatico. A questo sport sono legate molte attività come lo yoga e il fitness. Questo sport sta prendendo piede perché a tante persone piace stare in mezzo al mare su una tavola. Sto cercando di capire che cosa fare davvero, difficilmente sarò un istruttore di surf per tutta la mia vita, anche se è l’altra mia grande passione”.

Comandini: l’eroe per caso di un derby storico.