Compie gli anni Leonardo Bonucci, nato il 01 maggio del 1987 a Viterbo.

In una recente intervista alla Gazzetta dello Sport racconta il suo rapporto con Allegri e Sarri: “Allegri è bravissimo a gestire lo spogliatoio, i momenti più difficili di una stagione, a far capire alla squadra come gestire il tempo di un match. Lui, nei suoi cinque anni, in questo è stato un maestro. Sarri è un meticoloso, appassionato di tattica, a cui piace far giocare bene la squadra. Ha imparato anche lui cosa significa stare nel mondo bianconero, in cui, per l’esposizione, non viene mai perdonato nulla. Ha un gran bagaglio di conoscenze calcistiche ma ha saputo mettersi in discussione, ha avuto l’umiltà di capire le dinamiche di questo collettivo. E’originale, diverso da quelli che ho conosciuto prima”.

Sul suo passaggio al Milan e ritorno: “Il 2017 fu un anno difficile per me. Sia a livello personale che lavorativo. C’erano stati screzi e io, alla fine, specie dopo la sconfitta in Champions, ho preso una decisione poco lucida. Però devo dire che quella scelta, che certo mi ha condizionato la carriera, mi ha migliorato come uomo. Quei mesi al Milan mi hanno consentito di guardarmi dentro e capire che il mio posto era nella Juventus, in questa che sento come la mia famiglia. Ho conosciuto al Milan persone belle, prima tra queste Rino Gattuso. È stato un anno difficile. Ma non inutile. Al termine del quale sono stato molto contento di tornare a casa”.

Poi una chiosa su Andrea Pirlo, suo attuale allenatore: “Noi abbiamo accettato qualsiasi cambiamento fatto dalla società, quest’anno abbiamo un nuovo allenatore, Andrea Pirlo, che ha cambiato il nostro modo di intendere il calcio rispetto all’ultimo anno. Molto spesso abbiamo interpretato le partite cercando di essere aggressivi e non prendere gol, con una mentalità ben precisa: questo ce lo siamo portati anche dallo scorso anno. Purtroppo per un cambio radicale di mentalità ci vuole la giusta pazienza”.